Annunciazioni. L'evento immobile
Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
San Giovanni Valdarno (Ar)
2 ottobre – 7 novembre 2010
A cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli, Alessandro Sarri.
'Lei' 2002, fotografie a colori montate su legno cm 160x130 ognuna.
…..non tutti i lavori esposti, mantengono un legame diretto con il tema dell'Annunciazione,
intento della mostra non è chiudere le opere in un interpretazione univoca ma mostrare che esse si
lasciano attraversare dal tema senza pretendere di esaurirlo o di esserne esaurite, anche quando non
siano state pensate esplicitamente in relazione ad esso.
Crediamo infatti che ciò che si realizza
emerga sempre da un fondo di opacità, che avrebbe potuto illuminarsi anche altrimenti.
Cercheremo
di chiarire questa posizione a partire da Lei, un dittico fotografico di Daniela De Lorenzo: chi
conosce l'opera dell'artista, può con estrema facilità riconnettere ciascuna delle foto che
compongono l'opera, soprattutto se guardate separatamente, a due tappe di quella serie di autoritratti
'mancati' che accompagnano la sua ricerca: niente, dunque, di più lontano, almeno apparentemente,
da un 'annunciazione; in questo caso, però, l'artista ha pensato l'opera come un dittico: con questa
semplice mossa l'assolutezza del soggetto di partenza viene, in qualche modo, a perdere
quell'unicità che accompagna un autoritratto per guadagnare formalmente un intensità di altro tipo
che fa immediatamente pensare alla fusione senza confusione di due elementi, risultato: le figure
non appaiono più semplicemente compresenti ma, senza reintrodurre una 'storia' , entrano in
risonanza delineando una specie di diagramma, le cui linee rimbalzano da una all'altra.
Una scena assente pare accomunarle senza contraddire il loro isolamento; le figure restano separate,
ciò nonostante il loro accostamento implica un ritmo, che genera un impressione di un tempo
comune; pur nella loro staticità entrambe le figure mantengono un residuo di dinamismo; una pare
sollevarsi e l'altra precipitare, mentre restano entrambi in ostaggio di un immobilità che produce
uno strano fenomeno di ricomposizione, di ridistribuzione, dell'insieme.
Come in un annunciazione
siamo posti di fronte a una riunione che separa ad una temporalità ferma, spazializzata, che
richiama lo stallo tensivo , il dinamismo statico dell'immagine dialettica di Benjamin.
Le due foto
restano separate senza essere più isolate, i bordi dell'una, infatti, non rinviano più all'unità limitativa
di ciascun pannello, ma all'unità distributiva dei due: risultato la cesura viene a porsi come
l'equivalente della colonna che separa lo spazio della vergine e dell'angelo nelle annunciazioni
fiorentine del '400 . Sicuramente non è a questo che pensava l'artista al momento della realizzazione
ma qualcosa di questo rimando permane nell'immagine stessa come una sorta di warburghiana
sopravvivenza, come involontaria memoria di una figura della storia dell'arte..
Dal catalogo della mostra: L'evento immobile
Annunciazioni
testo di Saretto Cincinelli.